Fra i nuovi cinque sport ammessi in questa edizione delle Olimpiadi c’è lo skateboard. L’uso della tavola è esploso a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 nelle metropoli dell’ovest degli Stati Uniti, per poi diffondersi rapidamente in tutto il mondo. In realtà la disciplina affonda le sue radici negli anni ’40 e ’50 quando i giovanissimi, senza i mezzi e le distrazione oggi disponibili, applicavano cuscinetti a sfera rotanti – così diffusi nell’industria meccanica da essere ubiqui – a tavole di legno per sfrecciare su asfalto e marciapiedi.
La rivoluzione avviene quando negli States cominciano a essere prodotte tavole con nuovi materiali. Il concetto del track di ruote piccole e dure sotto l’attrezzo resta invariato, ma le tavole diventano di metallo poi, come oggi, in fibra di carbonio, molto leggere e resistenti dunque capaci di assecondare le evoluzioni più ardite e reggere gli atterraggi più duri. La culla di questo sport è la California, dove negli anni ’60 alcuni giovani divenuti leggendari gettano le basi dello skate come lo conosciamo: lo Zephyr Team o Z-Boys con Stacy Peralta, Jay Adams, Tony Alva. Poi la diffusione globale avviene sulla scia delle evoluzioni di Tony Hawk, californiano di San Diego nato nel 1968. Si può praticare ovunque, ma con il recupero di aree urbane degradate o abbandonate si è largamente diffuso in Europa e in Italia dove gli spazi stradali sono meno “generosi” rispetto a quelli americani. Di qui la prima essenziale diversificazione dello skate sportivo olimpico nelle due specialità park e street. Vediamo nel dettaglio.
Le specialità della disciplina
Street
In questa specialità lo skater compete su una via rettilinea simile a quella delle strade, o marciapiedi, delle città e lungo la quale sono posti i medesimi ostacoli comuni a questo tipo di percorso cittadino, come possono esserlo cordoli, muretti, pareti, panchine. La prova é individuale e come tutte le discipline di abilità individuale é valutata da una giuria, la quale valuta difficoltà delle evoluzioni (trick), velocità di esecuzione, altezze raggiunte e l’originalità stilistica.
Park
Nelle gare di questa specialità il percorso è una conca formata da curve e salite grazie alle quali l’atleta può caricare la velocità e quindi saltare fino ad altezze molto elevate. E’ il tipo di percorso con piste attrezzate nei parchi delle città. Grazie alle altezze raggiunte, il concorrente può sfruttare la sospensione per presentare evoluzioni spettacolari e molto complesse come rotazioni e avvitamenti. Il punteggio viene assegnato con gli stessi criteri dello street, ma il coefficente delle evoluzioni e l’originalità hanno un’importanza significativa.
I tricks dello skateboard
Volendo seguire lo skate, c’è bisogno di approfondire la nozione di tricks, ovvero la gamma di evoluzioni che si possono effettuare per mezzo dell’attrezzo. Nel corso dei decenni, i movimenti inventati dai praticanti sono centinaia. I grandi interpreti hanno sviluppato figure complesse: il parallelo è con i tuffi, dove l’altezza consente lo sviluppo di diverse evoluzioni nella fase di caduta. Nello skate sportivo la varietà di movimenti è stata codificata in tre grandi categorie riconosciute dal Comitato Olimpico Internazionale, dalle quali poi gli atleti elaborano le proprie acrobazie che vengono a esser valutate dalla giuria ai fini del punteggio da assegnare ai concorrenti (che determina poi il vincitore). Ecco i tre gruppi-base di movimenti riconosciuti dal Cio.
Ollies
Sono i padri dello skate sportivo, nati alla fine degli anni ’70 raggruppano i salti che si eseguono mantenendo i piedi come incollati alla tavola. È un trick fondamentale dal momento che quasi tutti gli altri, anche i più complessi, derivano da questo movimento o sono una sua variante. È il fondamentale tecnico dello skate, non facile da padroneggiare: lo skater infatti per eseguirlo esercita inizialmente una pressione sulla coda (tale) della tavola per farla rimbalzare (pop), perdere appena il contatto, mentre l’altro piede spinge (slide) la punta della tavola (nose) per farla avanzare e salire e preparare l’assetto del proprio atterraggio sullo skateboard. Ovviamente l’esecuzione di questo movimento avviene a grande velocità. Pop e slide sono comunque i due movimenti basilari dell’ollie da cui deve partire ogni principiante.
Flips
Sono i più famosi, ma anche i più complicati e difficili da eseguire – autentiche acrobazie – poiché l’atleta salta perdendo il contatto con l’attrezzo in volo, ma imprimendogli un effetto di rotazione per poi ricadere sullo skateboard tornato nella posizione iniziale. Lo skater termina quindi il suo salto riappoggiandosi in equilibrio sulla tavola dopo la propria evoluzione in aria.
Giri
Sono tutte le rotazioni e i cambi di direzione effettuati con le ruote posteriori a terra e quelle anteriori in aria.
Le gara alle Olimpiadi di Tokyo
A Tokyo sarà lo spazio dell’Ariake Urban Sports Park ad ospitare le competizioni di skate, in programma con le gare maschili e femminili di street il 25 e 26 luglio, mentre il park è schedulato per il 4 e 5 agosto. È certamente una disciplina spettacolare. La popolarità dello skate negli anni è però cresciuta soprattutto grazie alla accessibilità “di strada”, alla possibilità di praticare uno sport nella “giungla di cemento” delle metropoli del XX e XXI secolo che spesso, specie nelle periferie e ai meno abbienti, offrono scarse occasioni di un’attività motoria immediata e poco costosa.
Tuttavia lo skate, come il surf, è nato come una filosofia “libertaria” e si è caratterizzato come uno stile di vita, ma anche di tendenza accompagnato dalle hoodies (le felpe larghe col cappuccio) e le scarpe slip on facili da indossare senza bisogno di allacciarle. La forma classica della tavola freestyle non è più lunga di 75 centimetri, dotata di ruote piccole con mescola dura e punte rialzate (nose e tale) per agevolare il lavoro dei piedi per le evoluzioni. Ma, al di là della disciplina sportiva, nelle città americane è diffuso il cruiser con ruote più grandi a mescola morbida che si utilizza per gli spostamenti in alternativa ai monopattini. Il longboard invece è una tavola adatta a chi ha l’abilità di governare un attrezzo usato per la velocità, lungo più di un metro e con ruote grandi. Infine, occhio alla sicurezza, soprattutto per i più piccoli e i neofiti che dovessero appassionarsi a questo sport guardando le Olimpiadi: caschetto, ginocchiere e gomitiere sono di rigore.
Fonte GQ